lunedì 20 aprile 2015

2° Fazione: Gli Infetti (Militari)

Perdonate il ritardo, ma il racconto mi ha dato delle idea per delle nuove regole. Gli infetti risultavano difatti più scarsi rispetto alle altre fazioni, potendo usufruire di poche regole speciali. Vi spiegherò domani di cosa si tratta, nel frattempo buona lettura!

            E’ dura decidere di farla finita. Sono qui ormai da quanto? Dieci minuti? Venti? Beh, sono anche troppi quando sei costretto a cercare un modo per suicidarti per non finire sbranato dagli infetti lì fuori . Penso ancora a quell’idiota…

        <<Soldati.>> - aveva urlato quando eravamo rimasti impietriti di fronte agli infetti che circondavano la facoltà di medicina - <<abbiamo delle recinsioni resistenti e siamo altamente addestrati. Non facciamoci prendere dal panico.>>

         <<A parte che siamo addestrati solo con tastiera e mouse, chi ti avrebbe eletto nostro leader?>> - chiese Maricat.

           Maricat... Ricordo ancora gli occhi scuri e i capelli rossi della mia amica otaku. Una bella ragazza, non c’era che dire. Peccato fosse lesbica.

         <<Sono sempre stato leader!>>  - aggiunse Orclum, l’unico fra di noi ad avere un fisico sportivo.

           <<Lo sei sempre stato online, durante le partite con gli sparatutto in prima persona.>> - continuai - <<non vedo perché debba esserlo adesso. E poi con cosa li facciamo fuori? Con le provette?>>

           <<I militari sono entrati in facoltà da circa un mese e molti se ne sono andati in fretta e furia con gli elicotteri.>> mi rispose Orclum - <<Probabilmente non hanno fatto in tempo a portar via tutte le armi->>
           
          Orclum non aveva tutti i torti. Impiegammo molte ore per cercare gli equipaggiamenti negli uffici dei comandanti e nei mezzi militari, e dopo aver rotto qualche lucchetto e sfondato diverse porte trovammo una stanza piena di armi. Maricat prese un paio di pistole e relativi caricatori, preferiva tenersi leggera. C’era un bel fucile di precisione Barret per me, ma preferii anch’io le più maneggevoli pistole, ripromettendomi di tornare a prenderlo se ne avessi avuto bisogno. Orclum ovviamente optòl’artiglieria pesante: un fucile a pompa e un paio di granate.

Trovammo persino delle gabbie contenenti Zombie di vario genere. Uno per esempio aveva tre occhi mentre un altro era in avanzato stato di decomposizione. Lasciammo le gabbie per com’erano ma valutammo di discutere più avanti delle motivazioni che inducessero i militari a imprigionare quei mostri

    Girammo molto per la facoltà e trovammo altri due superstiti, un coreano a cui donammo un mitra M16 e un indiano che dovette accontentarsi di un taser e un coltello militare.

Nel frattempo gli infetti sembravano aumentare in maniera preoccupante. Presto avrebbero abbattuto le recinsioni se fossimo rimasti con le mani in mano. Proposi di ucciderli colpendoli attraverso la rete.

Il primo zombie ucciso corrispose a una vittima fra di noi. Il ragazzo indiano colpì con il pugnale la fronte di un infetto, che cadendo trascino la sua mano negli spazi della rete. Altri infetti non impiegarono molto tempo per mordergli le dita. Fu Maricat a sparargli prima ancora che questi potesse dire qualcosa. Una morte veloce, giusto per evitare d’avere un contagiato dentro. La cosa curiosa fu la reazione di due degli zombie: li vidimo ridere!

<<Non fanno parte di quest’orda.>> - disse il coreano - <<Provengono dalla chiesa di Padre Maronno, dove si sono rintanati i seguaci di una setta. Sentite gli altoparlanti della chiesa? Ogni volta che si azionano alcuni dei loro zombie si allontanano da loro e vengono qui. Possiamo passare anche la notte a decimare gli infetti, ma finché quegli idioti pregheranno con gli altoparlanti per controllare i loro non avremo alcuna possibilità>>

<<Eppure ci dev’essere un modo per eliminarli o per scappare.>> - dissi.

<<Pensiamo piuttosto a levare quelli che sono qui, prima di fare la fine di quel ragazzo.>> - urlò Orclum - << Soldati, mirate e...>>

Al “Fuoco” Puntammo i fucili e le pistole e cominciammo a darci da fare. Io mi concentrai su quelli più pericolosi, vale a dire i più grossi o quelli che sembravano più attivi. Non fece lo stesso Orclum che colpiva quelli che gli venivano a tiro.

Dopo aver eliminato circa una dozzina d’infetti, vidi farsi strada fra gli altri un ciccione. Non era come gli altri infetti, colpiva la rete di metallo ma non si dimenava convulsamente. Orclum gli sparò prima ancora che Maricat potesse fermarlo. Lo Zombie cadde addosso alla rete e un altro infetto salì sul suo corpo per scavalcarla. La rete si piegò in avanti abbastanza per permettere agli zombie di entrare. Il primo a essere preso fu proprio Orclum. Non potemmo far nulla per lui, quindi corremmo verso le aule sperando di barricarci, ma gli infetti si dimostrarono veloci e presero il coreano.

Entrammo nei locali senza riuscire a bloccare la porta e ci ritrovammo circondati dagli infetti. Utilizzammo quasi tutte le munizioni, poi Maricat indicò un’ascia antincendio. Ruppi il vetro, la presi e distrussi una delle porte. Mi voltai verso di lei per farle segno di entrare e, con mio estremo dispiacere, vidi Orclum impegnato a morderle il viso.

<<Vai.>> - mi disse mentre staccava dalla cintura del nostro ex compagno d’armi una granata. Mi gettai nell’ufficio che avevo aperto seguito dall’esplosione, che per il momento fece piazza pulita dagli infetti.

Già, per il momento…

Quando sono uscito dall’aula mi hanno raggiunto altri infetti e ho corso nella direzione opposta rispetto a quella da cui ero arrivato. Preso dalla foga o, probabilmente, dalla paura dimenticai l’ascia antincendio e la sola porta aperta che trovai fu quella del bagno.

Non ci sono altre uscite, quindi ora dovròdecidere come morire. Non mi va di farmi sbranare da quegli esssri. Immagino che morirò di fame.

Non posso certo impiccarmi con la carta igienica…