giovedì 11 ottobre 2012

Hymera

La saga d'Hymera è nata esattamente come quella degli Spettri, osservando un'immagine, quella che vedete qui a destra. Il personaggio in questione è un disegno di Steve Ellis (o almeno credo, lo si deduce dalle info di questo sito che raccoglie tutte le immagini del gioco da tavolo che lo utilizza) ed è uno dei personaggi di Arkham Horror, uno dei giochi da tavolo più belli con cui abbia mai giocato. Per la verità sarebbe un giornalista, ma quando lo vidi la prima volta con quella barbetta e quegli occhialini tondi mi diede l'impressione di un medico, precisamente uno psicologo. Grazie a lui nacque l'idea di scrivere una saga urban fantasy che mi permettesse d'inserire elementi di altri generi.

Parliamo della trama. Dopo il disastro di Fukushima alcuni soggetti che avevano accettato di fare da cavia per la sperimentazione di un farmaco si ritrovano ad avere un'abilità unica: quella di far impazzire la gente. Uno di loro, lo psichiatra Dylan Godlove, scopre per caso che, grazie al farmaco in questione, può guarire le persone "infettate" da essi e lo fa entrando nei mondi creati dalle loro menti. Vedremo così scenari apocalittici, ambientazioni di famosi romanzi e nemici dalle razze più disparate, dagli zombie ai maniaci omicida passando per gli alieni.
A lui si unirà uno dei cinque soggetti presenti a Fukushima, un francese definibile per metà metallaro e per metà nerd, mentre gli altri saranno i cattivi: un motociclista, una studiosa della Divina Commedia e una pittrice.

Veniva un po' difficile mettere Ishan come personaggio di collegamento fra le due saghe...
La saga d'Hymera si differenzia molto dai miei precendenti lavori, probabilmente ho cominciato a scriverla proprio per delle necessità che non potevo soddisfare con la prima saga. Proprio nello Spettro Morente dovevo spesso “litigare” con Gnazak: il personaggio in questione sembrava quasi sapere di essere dentro un romanzo, ma non potevo permettermi di rompere la quarta parete: sarebbe risultato troppo confusionario, avrebbe esageratamente alterato la trama. Gnazak però era inarrestabile, di tanto in tanto mi ritrovavo a dover tagliare parti di dialogo in cui il goblin giullare diceva robe come "Non mi va di aspettare l'ultimo capitolo”. Da qui venne l'idea di creare un'ambientazione mista, Dylan sarebbe entrato nei mondi che volevo e perché no, anche in quello dello “Spettro Morente” dove avrebbe incontrato Gnazak. Per quanto però il giullare fosse curioso non credevo che avrebbe “socializzato” con i nuovi personaggi. Gnazak rappresenta solo un lato del mio carattere, quello goliardico e a volte logorroico e, in ogni caso, volevo essere proprio io il personaggio nel romanzo che entrava a contatto con i protagonisti. Io, con la mia barbetta, il mio cappotto di pelle lungo e i miei modi di fare. E non volevo nascondermi dietro un soggetto particolare, desideravo che i protagonisti mi vedessero così come mi vedono i lettori.
Ecco François...
Mi scelsi uno pseudonimo ed entrai per la prima volta con il nome Anthony Spectre. Non riuscii a prevedere la reazione dei personaggi: François, il metallaro nerd, si affezionò subito a me mentre Dylan mi guardò come un dio malvagio.
Avevo già preso gusto per i fatti imprevedibili, ho rappresentato i cattivi ispirandomi alle persone più buone che conosco e trasformando in difetti i lati migliori del loro carattere. Mark Blade nella realtà è un uomo altruista che riesce a far uscire dalle situazioni peggiori le persone con cui ha a che fare. Non si fa mettere i piedi in testa da nessuno ma non mostra mai segni di presunzione. Se un suo amico lo vanta, lui risponde allo stesso modo. E cosa c'è di più altruista dell'intenzione creare una società migliore per tutti distruggendo l'attuale?
Selina è l'esatto contrario, è quello che io definisco un angelo (non prendetemi per religioso, Mark che è il mio migliore amico l'ho considero un demone): piange per rubare le lacrime altrui. Non stiamo parlando di una malinconica pessimista ma di un ottimista consapevole che dopo la sofferenza si può trovare sempre qualcosa di buono. Un po' come una fanatica religiosa che si rattrista quando fa provare le pene dell'inferno alle sue vittime concedendogli una piacevole morte come consolazione.
Tigre Bianca nella realtà è un'artista a tutto tondo. Oltre ad essere un'ottima disegnatrice è anche una scrittrice di talento. Lessi tempo fa alcuni dei suoi scritti e restai scioccato: nessun errore di ortografia (scrive a penna), nessun vocabolo ripetuto e una trama che sembrava plasmarsi dietro il personaggio principale. Sapere che aveva scritto centinaia di pagine per il suo romanzo quasi mi demoralizzò quando decisi di scrivere il mio. Dico quasi perché sentirsi dire da una persona simile che il tuo Antoine l'ha fatta commuovere, beh... Ti porta a continuare. Ah, ovviamente nella saga d'Hymera è Tigre fa la parte della cattiva fredda e prepotente.

E per oggi si chiude la prima presentazione d'Hymera, nei prossimi post torneremo al Fantasy dello Spettro Morente. Ovviamente non lesinate nei commenti, il fatto che le statistiche mi avvertono che state leggendo i post mi fa piacere, ma ricordatevi che sono pronto a rispondere ad ogni vostra curiosità.
Un'ultima cosa. Ringrazio Alex Russo per avermi permesso di utilizzare i suoi fantastici artwork.