domenica 15 marzo 2015

E' giunto il giorno: la Meyer ha scritto un buon romanzo?

com'è che non ho visto questa puntata?
Dopo una lunga assenza durata più di due mesi, rieccomi qui con gli articoli giornalieri. Di libri letti ne ho a bizzeffe, di film da distruggere pure. Vi spiegherò più avanti con un articolo ad Hoc perché sono stato assente, per ora mi limito ad annunciarvi che gli appassionati di morti viventi troveranno particolarmente interessante. Pensate un po': il Diario di Godlove dovrà lasciare posto a una serie di articoli che ne parla. Non posso dire altro, se non anticipare che si tratterà di un progetto legato solo ed escluscivamente agli zombie e che non sarà né un romanzo né una serie di racconti.
In questo articolo:

  • Dagon - Fred Chappel
  • Italian Invasion - Vari Autori
  • The Host - Stephenie Meyer
Dagon
Estremamente deluso da questo libro. Ho comprato in edicola quest’Urania un po’ per il titolo, un po’ perché ero rimasto piacevolmente sorpreso da I Vermi Conquistatori. L’inizio non è male: c’è un predicatore con una moglie gnocca che va ad abitare in una villa di famiglia e che, dopo aver conosciuto i giardinieri che vivono nella loro proprietà, comincia ad avere strane sensazioni e a fare incubi, oltre a sentirsi sessualmente attratto dalla figlia di uno dei servienti. Fin qui tutto bene e anche più avanti quando ho un raptus omicida, poi il libro diventa veramente noioso. Lui diventa completamente sottomesso alla ragazzina e rinuncia a tutto trasformandosi in una specie di larva umana. I riferimenti lovecraftiani sono interessanti, ma ce ne sono davvero pochi. A essere sincero ce n’è solo uno: la parte in cui si ricorda del sermone dove spiega la presenza di Dagon nella Bibbia. Non so, sarà che in un libro chiamato Dagon io voglio vederci proprio Dagon, ma la delusione è stata troppo cocente. Tra l’altro è anche presente un’altra storia, tanto per giustificare il prezzo e aumentare le pagine del libro.
Voto: 4,5
Consigliato a chi: vuole un horror psicologico, neanche tanto horror
La parte più bella del libro: Il sermone

Batman Italian Invasion
Ho comprato questo volume spinto dalla voglia di leggere un fumetto DC. Ho fatto male, anche questa volta sono rimasto deluso. Sei storie, alcune incomprensibili per chi non conosce l’universo DC (quella di Lanterna Verde non l’ho capita nemmeno io che per lo meno sono appassionato del cavaliere oscuro), altre inutili (come quella di Gordon che non mi ha detto niente) e altre solo nella media. L’unica particolarmente degna di nota è quella ambientata nel manicomio di Arkham, ma come le altre è brevissima.
Per il resto, l’unica motivazione per acquistare questo volume sembrerebbe quella di vedere i disegni di artisti italiani (lo so che il titolo tende a fuorviare, d'altronde l'invasione italiana nel mondo già c'è stata...). Magra consolazione per l’importo speso.
Non comprerò mai più fumetti d’impulso.
Voto: 4
Consigliato a chi: vuole vedere delle belle art e non conosce internet.
La parte più bella: La spavalderia di Due Facce e le tette di Catwoman.

The Host
Lo so che lo stavate aspettando e finalmente l’ho terminato. Leggendo il libro che tanto è piaciuto al Frusciante, pensi solo una cosa: la fortuna sorride agli incapaci e per fortuna non intendo certo il successo, dettato piuttosto dal pessimo gusto dei lettori e da astute strategie di marketing. The Host è carino, non bello, rasenta il sei solo per l’intuizione della Meyer d’aver creato un’idea originale (e nemmeno tanto per chi ha visto film come L’Alieno) sviluppata inizialmente in maniera ottima. Dico inizialmente perché poi il romanzo scade nella solita storiella “volemose tutte bene” dove c’è il solito tizio che rompe le balle perché non dev’essere d’accordo con gli altri.
In sostanza, ci sono degli alieni che, una volta sbarcati in un pianeta, prendono possesso dei corpi degli “ospiti” (come già detto nei vecchi articoli, per ospite s’intende anche l’ospitante). Uno di questi alieni però prende possesso di un corpo in cui resta intrappolata la coscienza della persona originale e, guidato proprio da essa, va a finire nel covo di un gruppo di ribelli umani. E fin qui, nonostante certi dubbi che esporrò nella recensione su Scrittevolmente, va bene. Il problema è che l’alieno e il suo ospite stanno per tutto il libro a discutere e a ripetere allo sfinimento certi comportamenti, chiedendosi se sono accettati dagli umani, se saranno uccisi, eccetera…
Il finale è buonista da fare schifo.
Mettiamola così: l’idea è geniale e se fosse caduta in mani più capaci (anche di quelle del sopravvalutato King) ne sarebbe uscito un capolavoro, Peccato sia venuta a quella che crea vampiri con gli strass.
Voto: 6
Consigliato a chi: vuole smettere d’avere incubi ogni volta che legge il nome Meyer.
La parte più bella: quando spiegano perché l’aliena che perseguita la protagonista è così ossessionata dal conseguire il suo obiettivo.