martedì 9 ottobre 2012

Come comportarsi con uno scrittore


Questo post dovrebbe essere ironico. Dico dovrebbe perché a qualcuno potrebbe sembrare un po' presuntuosetto ma cercate di capirmi: in una mattinata mi sono sentito dire "Quando esce me ne regali una copia" da almeno tre persone che prima della pubblicazione non avrebbero scommesso un centesimo su di me, avevo bisogno di sfogarmi. Beh, mettiamola così, ci sono i commenti per discutere della cosa. Dopo il salto troverete le sette cose da non fare mai con uno scrittore

- Non si chiedono copie in regalo allo scrittore. Alcuni scrittori vanno incontro a delle spese per pubblicare e chi, come me, è riuscito a trovare una casa editrice seria ha passato notti insonni e superato crisi di blocco o di panico incredibili. Immaginatevi d'aver impiegato due anni per scrivere un romanzo e che alla prima rilettura notiate che il finale ha un'incongruenza grande quanto una casa e che per risolverla vi tocca rileggere ogni singolo capitolo, dove troverete altre incongruenze che vi faranno rileggere di nuovo ogni singolo capitolo. Tralasciamo poi i dispiaceri per le lettere di rifiuto o per gli editori che ti vogliono fregare. A questo punto se proprio dovete potete chiedere anche una lampada da tavolo per leggerlo meglio!
- Non si dice mai “Anche io sono uno scrittore” a meno che non lo siate davvero. Allo scrittore le vostre frasi piene di pathos che su facebook hanno ricevuto dieci "mi piace" o i vostri racconti pubblicati su di un sito di videogiochi non fanno alcuna impressione e sapete perché? Perché il tizio a cui lo state dicendo fino all'ultimo non si è considerato uno scrittore e non sono pochi quelli che, non vedendo arrivare una risposta dalle case editrici, si sentono delle complete nullità. Non è una questione di presunzione, se non avete pubblicato non siete degli scrittori così come non siete dei soldati se giocate a Call of Duty.
- Non si sottovaluta il lavoro altrui. Se quando vi viene nominata la casa editrice rispondete con un “Ah, non la conosco, mi aspettavo qualcosa tipo Mondadori o Rizzoli”, tale frase viene intesa come “Farà sicuramente schifo.” E' normale che non conosciate la casa editrice, a parte quelle quattro/cinque famose che in questo momento riuscite a ricordare quali conoscete? Trovare una casa onesta che non chieda contributi è già un miracolo, figurarsi se si può partire con un big.
. Non parlate di raccomandazioni e per un semplice motivo: nel mondo dell'editoria non esistono! Se voi foste un editore, vi accolereste i rischi di una pubblicazione solo perché qualcuno vi ha chiesto un favore?
- Così come non si chiedono copie in regalo, non si pretende nemmeno altro. Lo scrittore che ha pubblicato un libro di cui (si spera) avrà i primi proventi fra sei mesi o molto più probabimlente fra un anno e solo i "big" riescono a campare d'editoria. Se vorrà offrirvi qualcosa lo farà lui. Certo, è molto più bello se sono gli altri ad offrirti qualcosa per il tuo libro...
- Non dichiarate che non comprerete il romanzo. Sia chiaro, potete anche non farlo visto che sarebbe da cafoni pretendere che lo facciate, ma è proprio necessario dirlo in faccia all'autore adducendo a stupide scuse?
- Non togliete la scena allo scrittore Se ho la fortuna di trovare un pubblico che apprezza le mie descrizioni per quale dannato motivo dovete sparare frasi tipo “A me comunque questo genere non mi piace”?
- Non chiedere quanto prende. Ve lo dico io: poco.

Lo so, sembrano episordi assurdi. Peccato che ognuno di esso mi sia capitato almeno due volte.

Per par condicio ecco cosa un autore non dovrebbe mai fare un autore:
- Pretendere che compriate una sua copia.
- Rifiutare l'autografo
Finito...