La
saga d'Hymera è nata esattamente come quella degli Spettri,
osservando un'immagine, quella che vedete qui a destra. Il
personaggio in questione è un disegno di Steve Ellis (o almeno credo,
lo si deduce dalle info di questo sito che raccoglie tutte le
immagini del gioco da tavolo che lo utilizza) ed è uno dei
personaggi di Arkham Horror, uno dei giochi da tavolo più belli con
cui abbia mai giocato. Per la verità sarebbe un giornalista, ma
quando lo vidi la prima volta con quella barbetta e quegli occhialini
tondi mi diede l'impressione di un medico, precisamente uno psicologo. Grazie a lui nacque
l'idea di scrivere una saga urban fantasy che mi permettesse d'inserire elementi di altri generi.
Parliamo
della trama. Dopo il disastro di Fukushima alcuni soggetti che
avevano accettato di fare da cavia per la sperimentazione di un
farmaco si ritrovano ad avere un'abilità unica: quella di far
impazzire la gente. Uno di loro, lo psichiatra Dylan Godlove, scopre
per caso che, grazie al farmaco in questione, può guarire le persone "infettate" da essi e lo fa entrando nei mondi creati dalle loro menti.
Vedremo così scenari apocalittici, ambientazioni di famosi romanzi e
nemici dalle razze più disparate, dagli zombie ai maniaci omicida
passando per gli alieni.
A
lui si unirà uno dei cinque soggetti presenti a Fukushima, un
francese definibile per metà metallaro e per metà nerd, mentre gli
altri saranno i cattivi: un motociclista, una studiosa della Divina
Commedia e una pittrice.
Veniva un po' difficile mettere Ishan come personaggio di collegamento fra le due saghe... |
La saga d'Hymera si differenzia molto dai miei precendenti lavori, probabilmente ho cominciato a scriverla proprio per delle necessità che non potevo soddisfare con la prima saga. Proprio nello Spettro Morente dovevo
spesso “litigare” con Gnazak: il personaggio in questione
sembrava quasi sapere di essere dentro un romanzo, ma non potevo
permettermi di rompere la quarta parete: sarebbe risultato troppo confusionario, avrebbe esageratamente alterato la
trama. Gnazak però era inarrestabile, di tanto in tanto mi
ritrovavo a dover tagliare parti di dialogo in cui il goblin giullare diceva
robe come "Non mi va di aspettare l'ultimo capitolo”. Da qui venne l'idea
di creare un'ambientazione mista, Dylan sarebbe entrato nei mondi che
volevo e perché no, anche in quello dello “Spettro Morente” dove
avrebbe incontrato Gnazak. Per quanto però il giullare fosse curioso non
credevo che avrebbe “socializzato” con i nuovi personaggi. Gnazak rappresenta solo un lato del mio carattere, quello goliardico
e a volte logorroico e, in ogni caso, volevo essere proprio io il
personaggio nel romanzo che entrava a contatto con i protagonisti. Io, con la mia barbetta, il mio cappotto di pelle lungo e
i miei modi di fare. E non volevo nascondermi dietro un soggetto
particolare, desideravo che i protagonisti mi vedessero così come mi vedono i lettori.
Ecco François... |
Mi scelsi uno pseudonimo ed
entrai per la prima volta con il nome Anthony Spectre. Non riuscii a
prevedere la reazione dei personaggi: François, il metallaro nerd,
si affezionò subito a me mentre Dylan mi guardò come un dio
malvagio.
Avevo già preso gusto per i
fatti imprevedibili, ho rappresentato i cattivi ispirandomi alle
persone più buone che conosco e trasformando in difetti i lati
migliori del loro carattere. Mark Blade nella realtà è un uomo
altruista che riesce a far uscire dalle situazioni peggiori le
persone con cui ha a che fare. Non si fa mettere i piedi in testa da
nessuno ma non mostra mai segni di presunzione. Se un suo amico lo
vanta, lui risponde allo stesso modo. E cosa c'è di più altruista
dell'intenzione creare una società migliore per tutti distruggendo l'attuale?
Selina è l'esatto contrario, è
quello che io definisco un angelo (non prendetemi per religioso, Mark
che è il mio migliore amico l'ho considero un demone): piange per rubare le lacrime
altrui. Non stiamo parlando di una malinconica pessimista ma di un
ottimista consapevole che dopo la sofferenza si può trovare sempre
qualcosa di buono. Un po' come una fanatica religiosa che si
rattrista quando fa provare le pene dell'inferno alle sue vittime concedendogli una piacevole morte come consolazione.
Tigre Bianca nella realtà è un'artista a
tutto tondo. Oltre ad essere un'ottima disegnatrice è anche una
scrittrice di talento. Lessi tempo fa alcuni dei suoi scritti e restai
scioccato: nessun errore di ortografia (scrive a penna), nessun vocabolo ripetuto e
una trama che sembrava plasmarsi dietro il personaggio principale.
Sapere che aveva scritto centinaia di pagine per il suo romanzo quasi
mi demoralizzò quando decisi di scrivere il mio. Dico quasi perché
sentirsi dire da una persona simile che il tuo Antoine l'ha fatta
commuovere, beh... Ti porta a continuare. Ah, ovviamente nella saga
d'Hymera è Tigre fa la parte della cattiva fredda e prepotente.
E per oggi si chiude la prima
presentazione d'Hymera, nei prossimi post torneremo al Fantasy dello
Spettro Morente. Ovviamente non lesinate nei commenti, il fatto che
le statistiche mi avvertono che state leggendo i post mi fa piacere,
ma ricordatevi che sono pronto a rispondere ad ogni vostra curiosità.
Un'ultima cosa. Ringrazio Alex
Russo per avermi permesso di utilizzare i suoi fantastici artwork.