Ah, la salute… Durante questi giorni ho dovuto convenire che
non sono annoverabile fra gli scrittori che riescono a scrivere sempre, a prescindere
dallo stato fisico. Mi ero preso l'impegno di scrivere l’articolo dedicato a World of
Mists per poterlo descrivere bene dopo che il buon Wise Pagan, coordinatore del
progetto, mi aveva gentilmente spiegato che non avevo capito una cippa (non che
avesse torto, avevo persino sbagliato il titolo), fornito appunti
e articoli sul web ringraziandomi per l’interessamento. Inoltre, cosa che odio, ho abbandonato per un po' il sito.
Ora che sto un pelino
meglio ho letto gli appunti in questione inviatimi...
…e ho continuato a non capirci una cippa. Cioè, insomma, si
tratta sempre di un gioco di ruolo da tavolo ma non posso certo costringere il
Piacenti che collabora allo stesso a rivelare ulteriori dettagli.
O almeno credo.
Vabbé, ci provo più che mandarmi a cagare come al solito non può fare.
L’ambientazione sembra S&S, sullo stile di Pathfinder o Warcraft ma con chiari riferimenti storici. Per far capire meglio la cosa viene fatto l’esempio di Assassin’s Creed.
E mi riferisco all’ispirazione per la fedeltà storica...
E spero vivamente che non si siano ispirati alla
giocabilità.
In quel caso ci ritroveremmo con un tabellone stile gioco
dell’oca…
Comunque, il gioco darà ai giocatori la possibilità di utilizzare ben 17
razze e sarà compatibile con Pathfinder e D&D. Avrà anche una bellissima
colonna sonora, elemento di cui non ho compreso pienamente l'utilità. Non che la cosa mi dispiaccia, ho ascoltato qualche traccia e si avvicina molto a Immediate Music o
al Bergensen di Legend.
Fin qui tutto bene, dunque, andiamo alla nota dolente: l'uso del web per pubblicizzare il prodotto. C’è solo una pagina in inglese e una su facebook/twitter. Nessun
canale youtube (se cercate World of Mists vi spuntano i video di Warcraft) e un
solo video riguardante l’action figure del gioco. Personalmente spero che decidano di aumentare un po' l'hype visto che, pur essendo un progetto kickstarter, si tratta pur sempre di qualcosa che potrebbe creare un nuovo standard.
Ci sono infatti ben 29 regni (che mi sembrano taaaaanti) da esplorare e quattro linguaggi diversi. Considerando che nel fantasy
di solito quelli che parlano di più sono elfi, nani, umani e cattivi (mai capito perché i cattivi abbiamo meno linguaggi rispetto a umani et similia), diciamo che si sono tenuti sul classico e che hanno evitato la solita idiozia rappresentata dall'orco nato e cresciuto nei boschi che parla con un elfo del mare.
Il progetto mi sembra geniale e spero vivamente
che si sbottonino di più. Nei commenti potreste trovare qualche intervento
degli sviluppatori, visto che gli sto inviando il link. Se lo desidereranno, potranno usare il mio misero blog per rivelare
al pubblico qualcosina in più.
Non i miei scritti ovviamente, è un progetto interazionale, figurarsi se hanno bisogno di un writer.
Non ne avete bisogno vero?
Ok, Piacenti ti odio...