giovedì 9 ottobre 2014

Piccole librerie



Martedì pomeriggio, ultima settimana di ferie.
Una persona a me cara mi chiede di accompagnarla in libreria per cambiare un libro regalatole per il compleanno: una sua amica ha ben pensato di portarle il terzo libro dell'ultima trilogia scritta da Ken Follet. Considerate che la festeggiata adora young adult e fantasy, un po' come se a me regalassero Jane Austin in ogni caso in passsato lei in passato ha ricevuto quello di Guglielmo Scilla, lo youtuber che ultimamente ha fatto quel filmone che risponde al nome di Fuga di Cervelli, quindi tanto male non le è andata). Andiamo quindi in libreria, pensando poi di sbrigare un'altra faccenda e infine correre a Palermo a prendere un pezzo mancante per la mia libreria.
Secondo voi ce l'ho fatta a prenderlo? In fondo si trattava solo di andare a cambiare un libro…

Ovviamente il primo reparto dove andiamo è il fantasy. Lo scaffale era pieno di tomi de Il Trono di Spade, Harry Potter, Shannara, Signore degli Anelli, Troisi e robe per bimbi. Ci sono il secondo libro degli assassini di Hobb (edizione vecchissima ancora con le lire, l'avranno preso da una bancarella)e qualche altro libro di saghe interessanti. Peccato che mancasse sempre il primo volume. Di fronte ovviamente (sempre di fantasy si parla) vi era lo scaffale con i libri religiosi con la faccia del papa che sghignazzava.
Di King abbiamo trovato quasi tutto, ma La Torre Nera non la ispirava e mancava Gli Occhi del Drago. Fra parentesi, King è mischiato fra libri urban e gialli. Passiamo avanti e scartiamo la saga di Assassin’s Creed che troviamo fra Shadowhunters e Hunger Games, decidiamo di dare un’occhiata ai mammut della Newton. Ne trovo uno carino: I Magnifici 7 Capolavori della Letteratura Inglese. Il problema è che tale libro è in condizioni fatiscenti e, poiché la persona in questione tratta i libri con i guanti, decidiamo di prendere il mini mammut di Moby Dick, l’unico in condizioni decenti che reputa interessante.
Per raggiungere la cifra prendiamo uno Young Adult mischiato fra i libri della serie de Il Diario del Vampiro, un altro libro economico e il già citato Moby Dick.

Ora, io capisco che non si possa pretendere che una libreria abbia l’assortimento de La Feltrinelli o di Mondadori, ma è tanto difficile esporre le cose decentemente? Per carità, io sono un amante del fantasy e posso capire che chiedere a un libraio di vendere Evangelisti o William King significa chiedergli di fare un investimento, ma non ci vuole un economista per capire che se Martin e Tolkien vanno alla grande, è il caso di prendere qualche altra serie e che non venderai mai gli altri libri della saga se non hai il primo. Ho avuto anche l’impressione che i libri fossero disposti per cliente, non per genere: Shadowhunters era sotto Cohelho e King si trovava due scaffali sopra Follet.

Sia chiaro, non voglio condannare questa libreria, ma chi in quella situazione non si sarebbe sentito a disagio? Sono d’accordo con chi dice che bisognerebbe favorire i piccoli negozi ma se avessi dovuto comprare l’ultimo di Martin sarei stato costretto a disincastrarlo dallo scaffale. Fra parentesi: domani mi toccherà andare a Palermo e se il regalo fosse stato preso da Feltrinelli non avrei perso una giornata di ferie.