La frase è presa da una fascetta. Ringraziamenti al sito Fascetta Nera |
Oggi ho venduto l’ultima copia de
“Lo Spettro Morente” fra quelle ordinate del mio centro commerciale (questo qui). Quando l’ho fatto presente a una persona che mi aveva detto che
non ci sarei mai riuscito, mi sono sentito dire subito una frase stupida. La
frase la troverete alla fine dell’articolo, nel frattempo gustatevi una puntata
speciale de “Le frasi da non dire a uno scrittore”.
Questo post è il primo che scrivo
in fasi. Negli altri articoli avete trovato tutte le frasi dette prima o dopo la
pubblicazione, questa volta voglio pubblicare qualcosa che ha a che fare con il
durante. L’articolo è dedicato a chi vuole intraprendere l’attività dello
scrittore, giusto per farvi capire cosa vi aspetta.
Fase uno: Ma non l’hai ancora finito?
Quando iniziate a scrivere un libro,
la prima cosa che vi viene detta è che non siete in grado, che per scrivere un
libro ci vuole una cultura formidabile. Cultura che siete consapevoli di non avere e potreste anche
rinunciare al vostro sogno se la critica non venisse da qualcuno la cui lettura più colta è
rappresentata dalla pagina sportiva del quotidiano locale. Come se non bastasse vi verrà fatta
fretta, continueranno a farvi sempre la stessa domanda innumerevoli volte e
verrete tentati dal proporlo senza correggerlo. Se non demorderete sappiate che vi aspettano domande ben peggiori.
Nel frattempo in libreria:
e vi ho risparmiato Totti... |
Fase due: Non
prendono nessuno senza raccomandazione.
Questa è la più grande idiozia
che si possa sentire. Al contrario di altri ambienti, nel mondo della scrittura
la raccomandazione è spesso addirittura deleteria. Un editore deve già affrontare le crisi da prima donna dei
propri autori, figuratevi se considera anche quelli che gli vengono proposti. Quelli
che vi dicono così di solito sono gli stessi che vi consigliano d’andare con le
case editrici a pagamento. Siete troppo modesti per potervi permettere un
contratto gratuito. In alternativa vi verranno proposti editori assurdi, roba come
Mondadori o Feltrinelli, e vi verrà continuamente ripetuto che state aspettando
troppo. Non è vero. C’è gente che ha atteso persino anni prima di veder
avverarsi il proprio sogno.
Nel frattempo in libreria:
In me non ce n'è, brutto drogato di m[eddai ndTimejin] |
Fase tre: Ma quando esce? Mai?
E’ fatta, avete firmato il
contratto con una casa editrice onesta (magari con la Libro Aperto Edizioni) e ora siete curiosi di vedere la vostra copertina (nel caso in cui ci
stia pensando la casa editrice). A questo punto vi verrà chiesto quando arriva
il libro negli scaffali, perché non si trova in giro, verrete messi a paragone
con autori pubblicizzati. Finché il libro non uscirà.
Nel frattempo in libreria:
e non avete visto l'album di figurine! |
Fase quattro: Non venderai manco
una copia.
(e caro correttore di Word sappi che dicono proprio manco...)
Magari è vero. O magari no, visto
che v’impegnerete con tutta la vostra forza. Qualche copia la venderete
inizialmente a chi vuole incoraggiarvi e quelle poche persone (una o due) ci
riusciranno davvero. Altri, i demoralizzatori, vi chiederanno quanto avete venduto di preciso, come se la
casa editrice fosse sempre pronta a darvi i numeri.
Nel frattempo in libreria:
magari in un INTERA PARETE della libreria |
A questo punto potrebbe
capitarvi di tutto, magari venderete pochissimo e vi convincerete che questo libro potrà servirvi da curriculum per le prossime proposte (in fondo avete pubblicato con una casa editrice NO EAP), magari farete
solo esperienza e il prossimo sarà una figata ma anche se riuscirete a raggiungere l'obbiettivo che vi siete proposti, il verdetto sarà sempre lo stesso:
Hai venduto solo a
quelli che conoscevi!
Nel frattempo in libreria, anche magari in una sola delle librerie che conoscete...
gné gné |